All’interno del Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie a Milano, al cui progetto contribuì anche il Bramante, Ludovico il Moro commissionò a Leonardo da Vinci una delle piĂą celebri raffigurazioni dell’iconografia cristiana: l’Ultima Cena.
L’artista fiorentino la realizzò tra il 1494 e il 1497 sulla parete del refettorio, adottando una tecnica sperimentale diversa dall’affresco, che non gli avrebbe permesso di apportare continue modifiche ai dettagli dell’opera, come era sua consuetudine. Il risultato fu uno dei capolavori piĂą iconici del Rinascimento italiano e dell’intera storia dell’arte.
Purtroppo, la tecnica utilizzata da Leonardo si rivelò estremamente delicata, rendendo il dipinto soggetto a un rapido deterioramento. Nel corso dei secoli, l’opera ha richiesto numerosi interventi di restauro, l’ultimo dei quali si è concluso nel 1999 dopo oltre vent’anni di lavori, restituendo al pubblico ciò che rimaneva della stesura originale.
Nel 1980, il complesso di Santa Maria delle Grazie e del Cenacolo è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO, diventando il secondo sito italiano riconosciuto, dopo le incisioni rupestri della Valle Camonica. Come dichiarato dalla commissione esaminatrice, «si tratta di una realizzazione artistica unica, di valore eccezionale e universale, che trascende ogni contingenza storica» e «ha esercitato un’influenza considerevole, non solo sullo sviluppo di un tema iconografico, ma anche sul destino della pittura».
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