Progettata originariamente da Marcello Piacentini con funzione decorativa, nel 1921 diviene monumento commemorativo ai caduti bergamaschi nella Prima guerra mondiale e lungo il Novecento è “testimone” delle vicende politiche e sociali. A pianta quadrata, alta quarantacinque metri, è costituita da sei piani, con un balcone in marmo affacciato su piazza Vittorio Veneto e un castello campanario sulla cima.
Al piano terreno e sugli angoli la lavorazione delle pietre ricorda la Torre del Gombito di città alta. Al suo interno, un affascinante itinerario tra fotografie, disegni architettonici, oggetti di uso quotidiano, racconta la nascita del centro piacentiniano e la vita di Bergamo intorno al monumento, divenuto simbolo della Bergamo moderna. Il percorso affronta la dedicazione ai caduti, la costruzione dell’edificio, l’impatto sul territorio della Grande guerra, l’uso pubblico degli spazi e le forme di socialità nel nuovo centro cittadino.
Al secondo piano un database permette la consultazione delle informazioni relative ai 12.338 militari di cittĂ e provincia deceduti durante la Grande guerra.
Al terzo le immagini dell’Archivio fotografico Sestini mostrano la Torre al centro di raduni e cerimonie dal fascismo e lungo tutto il secondo dopoguerra. Al quinto piano è possibile ammirare l’imponente meccanismo originale dell’orologio a due quadranti, opera della ditta Cavalier Giovanni Frassoni, unica depositaria in Italia del brevetto per il caricamento automatico degli orologi da torre tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Sulla sommità dell’edificio la terrazza panoramica offre una vista inedita a 360°: dal Sentierone alle Mura di Città Alta in uno skyline a prova di fotografia.
La Torre dei Caduti è uno dei sei luoghi della rete del Museo delle storie di Bergamo, un Museo storico diffuso che racconta la storia di Bergamo, dall’epoca romana fino al XX secolo.