Museo d’Arte
PISCINA ARTE APERTA – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA ALL’APERTO
Piscina (TO)
Questa fitta trama di contatti e di scambi culturali e personali è stato uno degli elementi di forza di questo progetto. Purtroppo per circa un ventennio l’iniziativa si è spenta ma le opere d’arte contemporanea sui muri della cittadina, testimonianza e SEGNO INDELEBILE del progetto, hanno subito il lento ed inesorabile degrado causato dall’esposizione agli agenti atmosferici di opere a volte sperimentali per tecniche e materiali. Il 2021, anno in cui ricorreva il suo trentennale, ha segnato la rinascita del progetto PISCINA ARTE APERTA e sancita attraverso la costituzione del Museo Civico di ARTE CONTEMPORANEA ALL’APERTO con delibera di Consiglio Comunale n. 13 del 17 maggio 2021. Si è pertnto avviato il progetto di valorizzazione e promozione di questo itinerario nel centro storico del paese, una galleria d’arte contempoarnea a cielo aperto che accompagna il visitatore attraverso un percorso artistico piemontese lungo trent’anni, tra arte figurativa, informale, astratta, liberamente fruibile gratuitamente. Una fortunata serie di coincidenze ha consentito l’avvio di un ambizioso programma di restauro, conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio, sancito attraverso un protocollo di intesa sottoscritto nel giugno 2021 tra il Comune di Piscina e la Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del MIC, l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e Matera, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino. Attraverso questo progetto pilota 23 studenti del quinto anno dell’ICR, per 6 settimane hanno affrontato lo studio, la sperimentazione ed il restauro di tre opere della galleria d’arte contemporanea piscinese: Giacomo Soffiantino, “Omaggio a Piscina”, 1991; Antonio Carena, “Due trance di Cielo”, 1991; Francesco Tabusso, “Canneto a Piscina”, 1993 Oltre a ciò sempre nell’ottobre 2021 è stata inaugurata la sede del Museo, con l’archivio dei cataloghi delle iniziative passate ed una smat tv per per mostrare al pubblico i video prodotti sull’iniziativa e promuovere corsi, conferenze ed iniziative d’arte. Nel 2022 è stata avviata la collaborazione con la Fondazione Giorgio Amendola di Torino che ha concesso a Piscina Arte Aperta una mostra fotografica “ATELIER D’ARTISTA” attualmente in corso presso la sede del Museo. A questo punto l’Amministrazione comunale, in accordo con il direttivo del Museo di Arte Contremporanea PISCINA ARTE APERTA, ha deciso, per il prossimo ottobre 2022 di riavviare il progetto originario ricominciando ad arricchire la collezione d’arte contemporanea all’aperto. Sono stati invitati ed hanno dato la loro adesione tre artisti di livello internazionale: Luigi Stoisa, Ugo Giletta e Gabriele Garbolino, personalità rappresentative dell’arte Piemontese che annoverano al loro attivo diverse esposizioni internazionali e moltisiime pubblicazioni d’arte. Come nella filosofia del progetto PISCINA ARTE APERTA, ai tre artisti affermati, si affiancheranno nuone installazioni a cura di giovani studenti meritevoli segnalati dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con la quale il Museo di arte contemporanea di Piscina sta formalizzando la convenzione di collaborazione. simbolico ed il Museo sosterrà le spese di ospitalità nelle giornate in cui Oltre alle tre nuove installazioni, sabato I ottobre saranno inaugurati i restauri di ulteriori tre opere delle edizioni passate, recentemente recuperate : Giorgio Griffa “Tre segni” 1995; Marcello Corazzini “Attesa di Odisseo” 1996; Carlo Pigrucci “Composizione” 1997 grazie al rinnovato protocollo di intesa della durata quadriennale e sottoscritto lo scorso 18-febbraio 2022 da :Comune di Piscina;Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del MIC; l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e Matera; la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino. Sarà inoltre riposizionata l’ opera “Unghie” dell’artista Ermanno Barovero, rimossa dalla collezione piscinese per oltre un anno perché oggetto di una tesi di restauro della studentessa Chiara Carcano dell’Università degli studi di Torino e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.