Pinacoteca
Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti
Torino (TO)


Collocata nel 1837 negli spazi dell’Accademia Albertina di Belle Arti, la Pinacoteca fu costituita con finalità dichiaratamente didattiche, come attestano i due importanti nuclei che fin dalle origini la compongono: la quadreria dell’Arcivescovo Mossi di Morano, ricca di oltre duecento dipinti, e la collezione di sessanta cartoni cinquecenteschi di Gaudenzio Ferrari e della sua Scuola, donata da Carlo Alberto. L’uno e l’altro nucleo dovevano infatti, per esplicita volontà dei donatori, farsi parte integrante dell’educazione artistica degli allievi.
Le prime cinque sale sono dedicate ai dipinti donati da Monsignor Mossi di Morano, con artisti del Quattro-Cinquecento di scuola fiorentina – Filippo Lippi – e piemontese – Martino Spanzotti e Defendente Ferrari, del Cinque-Seicento di scuola ligure, di pittori caravaggeschi – Bartolomeo Cavarozzi e Mattia Preti, fiamminghi ed italiani del Seicento, paesaggisti del Sei-Settecento.
L’ambiente successivo segna una sorta di cerniera tra la collezione Mossi di Morano e gli ambienti dedicati alla storia dell’Accademia: accoglie le copie di dipinti celeberrimi – di Caravaggio, Guido Reni, Rubens – che formano una sorta di Olimpo dei Maestri ritenuti eccelsi dalla cultura classicista ed Accademica.
La seconda parte del percorso espositivo è dedicata alle opere di maestri e allievi dell’Accademia del Settecento, dell’Ottocento e del primo Novecento, fra cui spicca il nucleo di dipinti di Giacomo Grosso.
Seguono i Cartoni Gaudenziani, una delle più importanti collezioni al mondo di disegni del Cinquecento. La fioca luce che illumina la sala, necessaria per una corretta conservazione delle opere su carta, offre ai visitatori la possibilità di osservare i singoli pezzi in una atmosfera suggestiva e avvolgente.