Museo d’Arte
PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea
Milano (MI)

Dal 1979 il PAC realizza mostre di artisti internazionali senza smettere di dialogare con artisti italiani affermati, indagare nuove tendenze e relazionarsi con gli eventi d’arte contemporanea più importanti in città.
Il PAC è lo spazio pubblico per l’arte contemporanea a Milano, un luogo aperto a tutti dove vivere e condividere la cultura contemporanea attraverso l’arte. Con questo obiettivo il PAC progetta e realizza mostre che indagano la scena artistica nazionale e internazionale, monografiche e collettive. Leggere il proprio tempo è una sfida: richiede curiosità, apertura, confronto e assenza di pregiudizi. L’arte contemporanea ci allena a scardinare gli stereotipi e uscire dalla nostra zona di comfort per guardare la realtà con nuovi occhi e costruire nuove interpretazioni. Parallelamente il PAC promuove la conoscenza dell’arte contemporanea accompagnando tutte le mostre con strumenti gratuiti che ne favoriscano la comprensione e l’accessibilità, approfondendo i temi trattati dagli artisti con un public program destinato a coinvolgere adulti e ragazzi. La programmazione del PAC è decisa dal suo comitato scientifico, nominato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, e affidata in parte a guest curators italiani e internazionali.
Architettura. Il PAC è fra i primi esempi in Italia di architettura progettata per l’arte contemporanea, simile alle kunsthalle europee e pensata come un’agile struttura espositiva. Disegnato da Ignazio Gardella, con i suoi 1200 mq si articola attorno ad un volume centrale su tre livelli, il più basso dei quali dialoga, attraverso la grande e luminosa vetrata, con lo splendido giardino della Villa Reale (GAM).I limiti perimetrali sono quelli originari delle ex scuderie della Villa Reale e creano un’area trapezoidale suddivisa in tre livelli verticali, differenziati come volumi luminosi. Il primo livello, che dialoga con il parco attraverso la vetrata, fu inizialmente progettato per ospitare opere di scultura. Il livello più elevato, suddiviso nel progetto originario per mezzo di pareti mobili – oggi fisse – fu pensato per la pittura e riceve luce dall’alto attraverso dei lucernai, che permettono di regolare il grado di luminosità dell’ambiente. Il terzo livello, originariamente destinato all’esposizione di disegni, stampe, fotografia ed oggettistica, è una galleria rettangolare sopraelevata, illuminata con luce artificiale, che si affaccia sul secondo livello con una balconata. I tre spazi concepiti da Gardella ruotano intorno ad un volume centrale che li polarizza e li tiene in rapporto reciproco. Lo sguardo del visitatore coglie così prospettive oblique, passanti e di raccordo tra le sale.