Museo d’Arte
MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA
Brescia (BS)

Situato nel complesso monastico francescano di San Giuseppe, risalente al Cinquecento e nel cuore del centro storico di Brescia, il museo si distingue per il suo approccio inclusivo e pionieristico in tema di accessibilità, capace di soddisfare le esigenze di pubblici diversi, affermandosi come un modello nel panorama museale bresciano e nazionale.
Il percorso espositivo inizia al primo piano, dove sono presenti opere pittoriche su tela e tavola, sculture, codici miniati, icone ortodosse e argenteria. Tra i capolavori esposti, spiccano autori come Moretto, Romanino, Tintoretto, Celesti, Pittoni e la bottega di Tiziano. In questa sezione si trovano anche le collezioni di arti applicate, tra cui i preziosi tessuti liturgici, selezionati tra i 250 catalogati dal museo e provenienti da tutta la diocesi. Realizzati tra il XV e il XX secolo, questi paramenti liturgici in raso, velluto, damasco e seta, molti dei quali di manifattura veneziana e francese, offrono una testimonianza di alto artigianato liturgico. La selezione esposta viene rinnovata annualmente per ragioni conservative.
La sezione Argenteria e Oreficeria presenta oggetti liturgici provenienti dalle parrocchie della diocesi, databili dal XII al XIX secolo, tra cui calici, reliquiari, croci processionali e ostensori. Sono esposti 67 pezzi, realizzati in materiali preziosi come oro e argento, ma anche in ottone e stagno, successivamente argentati o dorati, molti dei quali provenienti da botteghe locali.
Il Museo si distingue anche per la sua eccezionale raccolta di icone ortodosse, unica nel panorama italiano. Sono esposti 67 esemplari, molti dei quali unici, realizzati tra il XVII e il XX secolo, che documentano l’evoluzione dell’arte russa ortodossa, dalla ieraticità bizantina all’influenza della Riforma Liturgica seicentesca.
Nella sezione dedicata a Papa Paolo VI, è possibile ammirare alcuni oggetti personali appartenuti al pontefice bresciano, tra cui lo zucchetto, la veste papale e l’anello episcopale, insieme a riproduzioni come la copia della tiara usata per l’incoronazione e le medaglie commemorative in bronzo.
Il percorso si conclude nella Sala Ipogea, al piano inferiore, dove si trova la straordinaria raccolta di codici miniati, tra le più importanti del nord Italia. Cinquanta manoscritti antichi, tra cui messali, breviari, antifonari e graduali, sono esposti accanto a postazioni digitali che consentono di consultarli virtualmente.