Museo d’Arte
MUSEO ACCORSI-OMETTO
Torino (TO)
Sede per più di 60 anni della sua galleria, oggi si presenta come una casa arredata con straordinaria ricchezza.
Ubicato in quello che una volta era il convento seicentesco di Sant’Antonio Abate, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto è suddiviso in 25 sale, 8 delle quali allestite così come erano a Villa Paola, la residenza a Moncalieri dove Accorsi era solito invitare i suoi ospiti.
Al loro interno sono conservati capolavori assoluti come il doppio corpo e il cassettone di Pietro Piffetti.
Gli altri ambienti, realizzati secondo il gusto dell’antiquario e la sensibilità di Giulio Ometto, suo successore e presidente dell’omonima istituzione per oltre 20 anni, conservano importanti arredi: dall’inginocchiatoio di Luigi Prinotto ai cassettoni attribuiti a Giuseppe Maria Bonzanigo e a Francesco Bolgiè; dalla commode francese con pannelli in lacca Coromandel al fortepiano, firmato Fratelli Herard e datato 1818.
Tra gli oggetti sorprendono il vassoio da parata di manifattura napoletana, in tartaruga, oro e madreperla, dono di papa Benedetto XIV al marchese Del Carretto di Gorzegno; la venditrice di Amorini, in biscuit di Meissen; il gruppo scultoreo in terracotta raffigurante il Trionfo della Virtù (1744) di Francesco Ladatte e la ricca raccolta di tabacchiere, unica nel suo genere per numero e qualità d’esecuzione.
Diversi anche i dipinti, per lo più di pittori piemontesi, quali Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, Pietro Domenico Olivero, Giovanni Michele Graneri e Vittorio Amedeo Cignaroli.
Tra le opere più antiche della collezione si trovano, infine, il trittico con Madonna in trono e Santi del Maestro del Polittico della Cappella Medici, datato 1330-1340, le Storie della Passione di Gesù Cristo del pittore fiammingo Marcello Coffermans, datato 1550-1560, la tavola con i Santi Maurizio (?) e Lorenzo di Giovanni Martino Spanzotti, databile tra il 1496 e il 1500, e il disegno preparatorio dell’Allegoria del fiume Arno di Francesco Salviati, realizzato tra il 1543 e il 1545.