La scoperta di questa miniera risale al 1899 e la sua storia accompagna l’epoca moderna della metallurgia in Valle d’Aosta fatta di grande fermento imprenditoriale che vede protagonisti importanti gruppi e società europee. Si parlava di grandi filoni luccicanti di pepite e si favoleggiava di un El Dorado dell’Italia del West. La Val d’Ayas, che già anticamente è stata sfruttata nel sottosuolo, ha visto arrivare a inizio 1900 i grandi imprenditori delle società minerarie inglesi che avevano dato il via alla grande corsa.
Le miniere di Brusson vantano una tipologia mineralogica unica in Europa, l’oro allo stato nativo in forma dendritica, visibile anche ad occhio nudo e non necessariamente associato ai solfuri, quali la pirite aurifera come in altre miniere.
Questa miniera è oggi visitabile per scoprirne le caratteristiche mineralogiche uniche e dove riviverne la storia fatta di sogni, speranze e duro lavoro.
Oltre al sito minerario è visitabile anche il centro di documentazione Espace Herbet, dedicato all’omonimo minatore e capitano di miniera presso le miniere d’oro di Fenilliaz e Chamousira tra fine ‘800 e primi de ‘900. Herbet, uomo dinamico e attento alle innovazioni tecnologiche del suo tempo, si appassiona alla fotografia e ritrae alcuni scatti che illustrano la vita e l’attività mineraria dell’epoca. Oggi queste foto sono visibili al centro documentale quali testimonianze vive della trasformazione profonda del paesaggio e della società nel corso del XX secolo.