Museo d’Arte
Castello di Masnago
Varese (VA)

Al primo piano dell’ala quattrocentesca del Castello di Masnago è stato messo a punto il nuovo allestimento che comprende 60 opere d’arte tra dipinti e sculture che sono immagini iconiche della collezione del Comune di Varese del XIX e XX secolo.
I Musei Civici sono legati strettamente a Varese, non solo perchè le opere d’arte documentano pittori e scultori attivi in città, ma più di tutto per il ruolo dei collezionisti, grazie ai quali i Musei sono nati. Ad esempio fu la beneficenza elargita da Amelia Bolchini De Grandi nel 1965 che ha permesso al Comune di costituire il primo importante nucleo di opere d’arte dei moderni Musei Civici.
Negli anni successivi la collezione si accrebbe grazie ad acquisizioni di rilievo, giunte in forza di donazione – come la tela di Valaperta, dono di Rinaldo Corti, o la Tamar di Hayez, donata da Sai Vita. La selezione di opere della collezione permanente del Comune prosegue con l’evoluzione moderna della ritrattistica e della rappresentazione della figura umana, protagonista nell’Ottocento e nel primo Novecento con diversi ritratti femminili e le effigi degli esponenti della famiglia Villa. A spiccare poi la Bambina con fiori di Giacomo Balla, capolavoro che segna il passaggio dalla pittura accademica ottocentesca alla pittura d’avanguardia. Un diverso tema, pure fortemente identitario del territorio, è la presentazione di una serie di opere che rimandano al tema del lavoro. In mostra vi sono ritratti di intellettuali e letterati, oltre che di professionisti: l’universo lavorativo di Federico Gariboldi, Giuseppe Montanari, Enrico Butti, Anselmo Bucci e Mario Broggi. Nelle ultime due sale, è rappresentato l’alternarsi di ambiente naturale e industriale nel nostro paesaggio. Tra i protagonisti Domenico De Bernardi, Federico Gariboldi, Lodovico Cavaleri, ma soprattutto Giuseppe Pellizza da Volpedo.