Quello che affascina di questo dipinto è il movimento circolare che la processione segue. Il quadro ci mostra quasi tutta la scena, quasi. Infatti ne resta fuori una parte a destra e buona parte di quella a sinistra. Gli uomini, che sorreggono la sfarzosa statua della Vergine con il bambino Gesù sono a piedi nudi, indossano vesti candide. Le fanciulle sono vestite di bianco e azzurro polvere e sfilano con un cero in mano.
Dalle case che affacciano sulla piazza il pubblico assiste affollando le finestre, proprio come accade durante la diretta TV del Palio di Siena. Al piano terra delle abitazioni, sullo sfondo, si notano enormi drappi e sopra a questi si distinguono dei quadri appesi. Proprio in quel momento sfila, sotto un sontuoso baldacchino, un vescovo avvolto in uno stolone dorato. Il prelato stringe tra le mani un reliquiario.Tutto concorre a dare un senso di pacato movimento. Osservando meglio, dove la teoria di case si interrompe, ecco un terzetto. Due uomini e una donna stanno correndo nella via verso quell’alto edificio isolato di mattoni rossi.
La loro fuga non passa inosservata, qualcuno li addita. Che siano ladri? Forse hanno rubato delle monete dalle tasche del pubblico distratto dalla processione? Il pittore, andato al Sablon per dipingere una cerimonia religiosa, ci trascina con lui nella Bruxelles di quattrocento anni fa rendendoci testimoni oculari di un crimine.
All’indomani del misfatto, tra le strette viuzze della città , sentiremmo dire: “Ieri al Sablon, durante la processione, era pieno di borseggiatori, non c’è più religione!” e una vecchia sdentata col bastone aggiungerebbe: “Bisogna stare attenti, avere cento occhi, si esce per andare a recitare una novena e non si sa se si ritorna a casa interi!”
- L’opera: Anthonie Sallaert, Processione delle fanciulle del Sablon a Bruxelles, Musei Reali Galleria Sabauda
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