Ci troviamo nel Pio Albergo Trivulzio, nobile istituzione milanese che si occupava di anziani poveri e dava loro un luogo dove trascorrere gli ultimi anni di vita.
La signora Gina, illuminata da un raggio di sole, ha le dita conserte e sta aspettando, tra un bicchiere di vino rosso e una michetta, che le venga servita la zuppa. In quella indistinta tavolata di donne vestite tutte uguali, lei è tra le poche a non indossare il foulard nero che fa parte della divisa delle ospiti.
La vicina di tavolo, nell’attesa, schiaccia un pisolino. Si percepisce che nello stanzone faccia un gran freddo, muri spessi e spazi vasti non aiutano a trattenere il calore nell’ambiente. Neppure le camerate e i pochi bagni sono sufficienti per le anziane ospiti, secondo voci di corridoio è prevista la costruzione di una nuova struttura piĂą grande e moderna che sorgerĂ sulla strada per Baggio.Dunque la Gina, mentre un languore le pervade lo stomaco, si rivede sull’alzaia del naviglio con le sorelle. Ricorda come il papĂ , che faceva l’arrotino, girasse con il carretto di strada in strada urlando:”donne ghè chì el moleta!” e di come,con paglia, rafia e pezzi di stoffa, realizzasse piccole bambole per le sue figlie. Ripensa a quando nel 1848 ogni contrada della cittĂ si sollevò contro Vienna alzando barriere fatte con botti, casse e sedie rotte ammassate. D’un tratto riecheggia nelle orecchie la canzone che la mamma cantava quando andavano a lavare le lenzuola. Tornate dal lavatoio avevano sempre le mani ruvide e screpolate ma erano allegre e spensierate.
Rivede l’edicola della Madonna Assunta dietro la quale diede il primo bacio al suo Celso, ormai in cielo da parecchio tempo e di cui non ricorda piĂą con precisione il volto. Mentre l’odore della zuppa inizia a spandersi nel camerone, solo i ricordi le scaldano il cuore, compagni fedeli della monotonia quotidiana. Presto anche lei, la Gina, diventerĂ un piatto e un bicchiere da levare nella lunga tavolata del refettorio.
- L’opera:Angelo Morbelli, Mi ricordo quand’ero fanciulla Angelo Morbelli (1903), Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
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