Pensieri

…Ho proprio voglia di una tazzina di caffè, il pasto non è concluso finché non ne bevo uno. Però che sole oggi, le cicale sembrano impazzite. Vorrei usare il ventaglio ma mi vien caldo solo all’idea di passare il pomeriggio a sventolarmi. Per fortuna che qui, sotto la pergola, c’è una bella ombra. Meno male che ho messo questo abito chiaro e poi, mi sta bene. La sarta è stata veramente brava, svelta e onesta nei prezzi. Devo consigliarla anche a Brigida, lei continua ad andare dalla signora Bice in Borgo Pinti ma spesso i vestiti le cascano male, non mi sembra così brava come dice lei o forse ha troppe clienti e la fattura ne risente.

Bettina svelta con quella caffettiera, fammi bere quel nettare delizioso e asprigno che mi sento tutta molle. Certo, potevo stare nel salone, ma l’odore del sigaro mi dà il voltastomaco e Filippo, cascasse il mondo, deve fumare il suo toscano dopo pranzo. Ognuno ha i suoi vizi! Ma guardala lì Teresa, la mia povera sorella, sempre vestita di nero, triste e malinconica, sembra una vedova. A tavola non ha spiccicato parola per tutto il desinare. È sempre languida e pensa al suo Ugo il professorino, bellino a modino, gli occhialini tondi, le mani sudaticce. Si vede che è innamorata e sono mesi che lui tenta di corteggiarla, ormai l’ha capito anche la piccola Corinna che proprio una cima non è. Povera bimba, con le sue braccine e le sue gambettine lunghe lunghe.

Dovrò inventarmi qualcosa. La prossima volta che Ugo verrà da noi a pranzo devo lasciarli soli qui, sotto la pergola, altrimenti; timido lui, timida lei, non si fidanzeranno mai. Mamma che caldo, non oso pensare in città! Firenze in questi giorni dev’essere afosa come un girone dantesco, ringraziando il Signore qui l’aria gira un pò e poi la campagna è proprio bella in questa stagione. Bettina, suvvia, il caffè! Quant è lenta questa figliola…

  • L’opera: Silvestro Lega, Il Pergolato, Pinacoteca dell’Accademia di Brera di Milano
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