Dentro l’opera
News pubblicata il 30 Giugno 2023
DONNA ROSSA
Donna Rossa, Aligi Sassu presso la Galleria Giannoni di Novara
Metà della mia professione è aspettare, attendere come sospesa nel tempo e nello spazio. Sono seduta in un caffè con il mio vestito rosso, i capelli tinti e il trucco pesante. Questa faccia cadaverica non mi si addice, io ho un bell’incarnato roseo, da bambina – la nonna – mi chiamava “ma petite peche”, mia piccola pesca.
Sì, adesco gli uomini nei bistrot, anche se ormai ho una clientela affezionata, ma non si sa mai, la vita costa cara a Parigi.
Quando sono arrivata da Lens nel Nord, non conoscevo che freddo e miseria. Gli uomini del mio paese erano tutti minatori, le mani callose, le unghie nere, il respiro affannoso. Anche le case avevano un non so che di tetro. Tutto sembrava perennemente coperto di fuliggine.
Parigi mi accolse con una giornata ventosa di quelle speciali dove tutto è nitido, illuminato e le foglie secche danzano con le cartacce agli incroci.
No, non ho mai lavorato nei bordelli, preferisco l’aria aperta, il Bois de Boulogne nella bella stagione, i bistrot quando fa freddo. Lo so è pericoloso, ma ho una teoria: gli uomini che ti cercano per strada sono meno peggio di quelli che frequentano le case chiuse. Di solito sono pittori squattrinati, giovani militari in libera uscita o operai della Renault.
Vi starete chiedendo cosa ci fa Louise la rossa in un dipinto?
Ecco sono qui in veste di ricordo. Il pittore e io ci siamo conosciuti tempo fa e lui dopo tutti questi anni mi ricorda così: affascinante, vistosa e con questa faccia pallida, immersa in una sinfonia di rossi. Dipinta davanti a me ho una natura morta composta da frutti e bicchieri di Picon bière ormai vuoti. Vorrei poter affermare d’essere un bel ricordo, se non fosse per quest’aria afflitta che il pittore mi attribuisce!
Aligi, forse non ci siamo frequentati abbastanza, io non ero una donna triste anzi, più una Madame Sans-Souci e ho sempre cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno.
E anche ora, che non sono più, sorrido ricordando i momenti belli della vita.
Dove si trova l’opera?
Galleria Giannoni | Novara – Scopri il Museo
Archivio delle opere
- Otto Dix, (Der) Matrose Fritz Müller aus Pieschen (1919), Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
- Busti Agostino detto il Bambaja, Battaglia con soldati a cavallo, 1515-1523, Palazzo Madama di Torino
- Jessie Boswell, Le tre finestre (La pianura della torre), 1924, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
- Coro dell’Abbazia di Staffarda, sala Staffarda al piano terra di Palazzo Madama di Torino
- Bartolomeo Cavarozzi, Sacra Famiglia, Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Torino
- Angelo Morbelli, Mi ricordo quand’ero fanciulla Angelo Morbelli (1903), Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
- Bernardo Zenale, Flagellazione, Castello Sforzesco di Milano
- Mario Sironi, La Venere dei porti. Mario Sironi (1919), Casa Museo Boschi di Stefano di Milano
- Silvestro Lega, Il Pergolato, Pinacoteca dell’Accademia di Brera di Milano
- Emilio Longoni, Riflessioni di un affamato, 1894 Museo del Territorio Biellese (Biella)
- Giacomo Grosso Palazzo, La Femme (1895), Palazzo Mazzetti, Asti
- Filippo Cifariello, Les malheureux, (1899) Museo Borgogna. Vercelli
- Boccale di Meissen, inizi XVIII secolo, Museo Poldi Pezzoli Milano
- Anthonie Sallaert, Processione delle fanciulle del Sablon a Bruxelles, Musei Reali Galleria Sabauda
- Alzata-centrotavola 1735-45. Palazzo dei Musei Varallo (VC)
- La Venditrice di Amorini. Manifattura di Meissen 1790-1800. Fondazione Accorsi-Ometto Torino
- Evaristo Baschenis. Natura morta con strumenti musicali. Accademia Carrara Bergamo
- Giove Graio – II secolo d.C | MAR – Museo Archeologico Regionale Aosta
- Faustino Bocchi, Caccia al pulcino – Il guastafeste. Pinacoteca Tosio – Martinengo Brescia
Rubrica curata da Stefano Cocciardi