Yto Barrada. Deadhead

La mostra DEADHEAD di Yto Barrada esplora temi legati alla botanica, alla storia coloniale e alle dinamiche sociali attraverso una serie di opere che combinano fotografia, scultura e installazioni multimediali. L’artista franco-marocchina, vincitrice della quarta edizione del Mario Merz Prize, invita i visitatori a riflettere sul rapporto tra natura e cultura, evidenziando come le piante possano diventare simboli di resistenza e identità.

Il titolo DEADHEAD si riferisce alla pratica orticola di rimuovere i fiori appassiti per stimolare una nuova fioritura, metafora utilizzata da Barrada per rappresentare processi di rinnovamento e trasformazione. Le opere in mostra includono una serie di fotografie che documentano specie vegetali introdotte durante il periodo coloniale, sculture realizzate con materiali naturali e installazioni video che raccontano storie di adattamento e sopravvivenza.

ùL’allestimento, frutto della collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale, crea un dialogo tra le opere di Barrada e le collezioni del museo, sottolineando le connessioni tra Oriente e Occidente. La mostra offre un’esperienza immersiva che stimola una riflessione profonda sul nostro rapporto con l’ambiente e la storia.