Mostra temporanea
Paride Falchi pittore
Museo Diotti - Casalmaggiore (CR)

Da domenica 23.03.2025 a domenica 4.05.2025
Il Museo Diotti di Casalmaggiore dedica una mostra antologica a Paride Falchi (1908-1995) a trent’anni dalla sua scomparsa. L’esposizione celebra la produzione artistica del pittore, originario di Quattrocase di Casalmaggiore, che ha vissuto a lungo a Sabbioneta, il cui fascino storico ha influenzato profondamente la sua arte.
In mostra, oltre un centinaio di dipinti e disegni, che offrono una panoramica completa del percorso creativo di Falchi. La sua formazione inizia come decoratore sotto la guida di Luigi Bonfatti Sabbioni, esperienza che gli ha permesso di affinare una tecnica solida. Successivamente, studia alla Scuola di Disegno “Giuseppe Bottoli” a Casalmaggiore, specializzandosi nel disegno. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si dedica interamente alla pittura da cavalletto, sviluppando una particolare sensibilità per la pittura en plein air.
Le sue opere raccontano con delicatezza e profondità le atmosfere della campagna padana, immortalando scorci rurali, architetture gonzaghesche e paesaggi avvolti da nebbie o distese di neve. Il suo linguaggio pittorico si caratterizza per una pennellata che alterna toni materici e liquidi, conferendo ai suoi quadri un’aura poetica e malinconica.
Pur rimanendo distante dai riflettori, Falchi ha coltivato amicizie artistiche con personalità come Luigi Tagliarini, Palmiro Vezzoni, Tino Aroldi e Alessandro Dal Prato. Nel 1978, grazie all’iniziativa di quest’ultimo, espone nella prestigiosa Loggia delle Pescherie di Giulio Romano a Mantova, evento che sancisce il suo riconoscimento come uno dei più autentici interpreti della pittura di paesaggio. Negli anni ’80, il critico Renzo Margonari e un documentario realizzato dalla RAI contribuiscono a consolidare la sua notorietà.
Nell’ultima fase della sua carriera, impossibilitato a dipingere all’aperto, si concentra su piccole nature morte, riducendo il suo mondo pittorico a soggetti domestici, ma senza perdere la sua inconfondibile profondità espressiva.
La mostra, curata da Valter Rosa, sarà allestita nella Sala Rossari e in altre sezioni del museo, permettendo un dialogo tra l’opera di Falchi e altri artisti del suo tempo. Un’occasione imperdibile per riscoprire la pittura intimista di un autore che ha saputo rappresentare con rara sensibilità i paesaggi e le atmosfere della sua terra.