Maurizio Cattelan. Seasons

La mostra diffusa Seasons di Maurizio Cattelan (Padova, 1960) invita a un cammino critico tra le stagioni della vita e della storia: un percorso che tocca quattro sedi – Palazzo della Ragione, GAMeC, Ex Oratorio di San Lupo, Rotonda dei Mille – per offrire cinque opere emblematiche. November coglie l’essenza della marginalità nel marmo, mettendo in luce con durezza umana la crisi e l’intimità del corpo. Empire gioca la metafora del potere imprigionato: un mattone inciso con la parola “EMPIRE” è rinchiuso in vetro, un conflitto tra forza e fragilità, volontà e limite.

No è una censura visiva che oscilla tra punizione e protezione: il volto di Hitler coperto diventa dispositivo di riflessione, spostando l’attenzione sull’invisibile. Bones trasforma un’aquila in simbolo di caduta e vulnerabilità, privando il potere della sua aura, esposta nello spazio liminale dell’Oratorio. One infine dialoga con la memoria storica e le nuove generazioni: un bambino mimando una pistola sulle spalle di Garibaldi diventa cifra di continuità e interruzione, interrogando valori e responsabilità collettive. Cattelan compone così un mosaico di tensioni: marginalità, autorità, censura, vulnerabilità, memoria, ribellione. Un invito a vivere la realtà nella sua complessità e drammaticità, perché l’arte “interpreta, problematizza e trasforma” il tempo, i valori e le generazioni.

La mostra si svolge su 4 sedi: Palazzo della Ragione, GAMeC, Ex Oratorio di San Lupo, Rotonda dei Mille