Il trattato dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria

Esattamente duecentosessanta anni fa, nel 1764, Cesare Beccaria completava il suo celebre trattato Dei delitti e delle pene, un’opera che avrebbe rivoluzionato il pensiero giuridico e penale. La mostra Il trattato Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, da Milano all’Europa al Mondo celebra questo capolavoro, esponendo il manoscritto originale e l’editio princeps italiana, insieme alle prime edizioni nelle diverse lingue europee. Saranno incluse anche recenti edizioni extraeuropee, a dimostrazione della diffusione globale del pensiero beccariano.

La biblioteca personale di Beccaria, che comprendeva manoscritti, opere a stampa e cimeli personali, passò dopo la sua morte al figlio Giulio e successivamente alla moglie Antonietta Curioni de’Civati. Nel suo testamento del 1866, Antonietta esprimeva il desiderio che questo patrimonio venisse collocato in un istituto pubblico, come la Biblioteca Ambrosiana. Il suo auspicio si realizzò solo nel 1910, quando la vedova Rachele Villa Pernice, sua discendente, donò l’intero patrimonio librario di famiglia all’Ambrosiana, grazie anche all’intermediazione dei fratelli Nogara e del monsignor Achille Ratti, futuro Papa Pio XI. Così, il desiderio di Antonietta Curioni si concretizzò, preservando per sempre l’eredità culturale di Beccaria.