Dove le liane s’intrecciano

Con Dove le liane s’intrecciano, il PAV – Parco Arte Vivente presenta una mostra personale di Binta Diaw, artista italo-senegalese la cui pratica si radica nell’intreccio di ecologia, femminismo nero e memoria diasporica. A cura di Marco Scotini, l’esposizione si inserisce nella programmazione del museo dedicata al legame tra natura, corpo femminile e pensiero decoloniale.

Il titolo si ispira alla liana, pianta rampicante che simboleggia resilienza collettiva e interconnessione vitale. Le installazioni di Diaw trasformano lo spazio espositivo in un paesaggio corale, dove materiali organici e simbolici – come la terra e i capelli sintetici – evocano pratiche di sopravvivenza, trasmissione culturale e resistenza poetica.

Opere centrali della mostra sono Dïà s p o r a (2021), installazione in trecce sospese che richiama la forza silenziosa delle donne afrodiscendenti durante la schiavitù, e Chorus of Soil (2019), una pianta della nave negriera Brooks realizzata con terra e semi, che diventa giardino di memoria e rinascita.

Accanto a questi lavori, Paysage Corporel, Ritual e Juroom ñaar approfondiscono il tema della corporeità come paesaggio e archivio vivente, mentre l’opera video Essere corpo conclude il percorso, offrendo uno spazio di relazione con il vivente e la natura.

Attraverso installazioni immersive, tappeti di terra, elementi sospesi e tessuti intrecciati, la mostra invita il pubblico a riflettere sul potere delle memorie marginalizzate, sui concetti di appartenenza, e su una ecologia politica capace di superare l’estrattivismo coloniale.