Mostra temporanea
Brunivo Buttarelli. Lucente Luna d’acciaio per senni e oggetti perduti
Museo Diotti
Casalmaggiore (CR)

Da sabato 29.10.2022 a domenica 8.01.2023
Ogni nuova mostra di Brunivo Buttarelli è sempre un evento e insieme una sorpresa, anche quando presenta, in contesti diversi, opere già note. Lo è a maggiore ragione in questa occasione in cui l’artista propone tredici sculture inedite intese a comporre una serie, ovvero un ciclo tematico preciso, pur nella compiuta autonomia formale di ciascun pezzo.
L’idea che sorregge l’impresa, ispirata a uno dei maggiori poemi del Cinquecento, è scaturita dall’incontro, in occasione della Biennale di scultura di Soncino, con Guido Oldani, fondatore del Realismo Terminale, e poi in particolare con Tania di Malta, poetessa, e subito dopo Giuseppe Langella, professore di Letteratura Italiana moderna e contemporanea all’Università Cattolica di Milano.
L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto è quindi divenuto il tessuto narrativo che pone in dialogo il lavoro artistico di Brunivo Buttarelli e l’opera poetica degli autori che si riconoscono nel Manifesto del Realismo Terminale (2014). A questi Brunivo Buttarelli, avvertendo l’affinità tematica con la propria ricerca artistica, ha chiesto un componimento da cui potesse scaturire un commento o una semplice suggestione legata ad ogni singola opera, “creando – per citare le parole dell’artista – un abbraccio artistico poetico».
Nel suo insieme l’installazione – come avverte Langella – «andrà letta come un grido d’allarme davanti alla dissennata follia degli uomini, accecati da un insulso delirio di onnipotenza […] donde la proliferazione di ordigni sempre più sofisticati e devastanti, […] la frenesia compulsiva dei consumi, gli attentati irreparabili all’ambiente», temi questi – di denuncia del destino ultimo dell’uomo, in costanza di un’imminente catastrofe, – che sono parte della ideologia del movimento milanese.
Ma, andando oltre la retorica della denuncia, qui sono la poesia e l’arte, la potenza e la bellezza delle forme a parlare. In questo tempo perennemente “armigero”, oltre al monito intorno ai “senni ed oggetti perduti” sulla Luna, colpisce l’assalto al cielo portato da Buttarelli-novello Astolfo, con la conseguente incursione e inclusione del blu nelle sue opere, un colore che già aveva fatto capolino nell’eruzione vulcanica trasposta in una fascinosa scultura-scenografia del 2013, Napoli-Buenos Aires. Andata e ritorno, ora esposta nella sezione permanente del Museo Diotti.
La lontana esperienza di paletnologo con cui Brunivo ha imparato a leggere preistoria e storia umana negli scarti e nei rifiuti, ancor prima che nelle forme più alte delle civiltà, lo spinge ora a sondare nei depositi di naufragi satellitari e nelle pattumiere celesti incuneate nei crateri di lune metalliche, traendone i bagliori di relitti tecnologici pronti a ricomporsi, secondo la sua maestria fabbrile e volontà d’arte, nelle figure di Ippogrifo e della Discordia o nelle armature ortopediche di Rodomonte e Ruggero.