Binta Diaw

Binta Diaw, nata a Milano nel 1995 da genitori senegalesi, porta avanti con la mostra Il peut pleurer du ciel un’esplorazione profonda della migrazione tra Africa ed Europa presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Curata da Ilaria Bernardi e inserita nel contesto del Progetto Genesi, l’esposizione offre un’immersione multisensoriale nella complessità della diaspora e delle identità migranti.

Attraverso un’installazione immersiva, Diaw evoca la storia e le implicazioni della migrazione, sfuggendo ai cliché politici per concentrarsi sulla sensibilità umana e ambientale. Un video proiettato durante la mostra offre una meditazione visiva sull’oceano, simbolizzando il transito e la ricerca di un nuovo ancoraggio. Elementi come tappeti e sculture di terra richiamano sia l’ospitalità culturale che le difficoltà ambientali, riflettendo sulle complesse narrazioni di appartenenza e colonizzazione.

La monografia accompagnatoria, curata da Bernardi e edita da Silvana Editoriale, offre una panoramica della carriera artistica di Diaw, evidenziando il suo impegno nel dialogo sui diritti umani attraverso l’arte contemporanea. Progetto Genesi, nel suo terzo anno, continua a promuovere un dialogo inclusivo e interdisciplinare, rafforzando il ruolo dell’arte come strumento per la sensibilizzazione e l’educazione permanente sui diritti umani.

La mostra di Binta Diaw rappresenta un’opportunità significativa per esplorare le complesse sfaccettature della migrazione e della diaspora, offrendo uno sguardo intimo e potente sulle esperienze umane e culturali che attraversano confini geografici e storici.