Archeologie del Presente

La personale dell’artista torinese Fulvio Donorà riunisce pittura, disegno, collage e installazione in un percorso che trasforma le sale della Casa del Conte Verde in un paesaggio mentale fatto di stratificazioni di senso, colore, gesto e monocromia. A cura di Claudio Zoccola (Direttore artistico dell’Associazione CREO Ars Captiva) e accompagnata dal testo critico di Roberto Mastroianni, la mostra invita a leggere il presente come un’“archeologia” di tracce e lacerti, dove ogni opera è frammento e mappa insieme. La sequenza delle stanze disegna un ritmo visivo che alterna densità e respiro, evocazione e sottrazione, per sondare i limiti del linguaggio e il rapporto tra spazio e memoria.

La ricerca di Donorà — formatosi all’Accademia di Belle Arti di Torino e attivo tra pittura, illustrazione, scenografia teatrale e didattica — si riconosce in una cifra filosofica ed esistenziale: la figurazione resta allusiva, il segno è tratto che apre domande, il colore diviene campo percettivo che si fa metafisica del quotidiano. Tra rimandi alla poesia e alla materia, l’artista costruisce stanze di pensiero in cui il visitatore è chiamato a farsi esploratore, accostando indizi, ricomponendo narrazioni, misurandosi con il tempo come sedimento. Un itinerario dal carattere intimo ma rigoroso, che mette in dialogo storia personale e immaginario collettivo, e trasforma l’esperienza della visione in un esercizio di ascolto del presente.