Acque fragili. Infrangibili equazioni

L’esposizione propone una selezione di circa 50 opere dell’artista Pina Inferrera, tra cui fotografie, sculture e installazioni che hanno come filo conduttore l’acqua – in particolare quella di mari, fiumi e laghi – e i suoi riflessi.

All’entrata il pubblico è accolto da un’installazione site specific facente parte della serie Sculture da Indossare: si tratta di un abito-cilicio formato da ritagli di plastica PET, intrecciati con muschio e corteccia, e illuminato a led.

Il PET o polietilene tereftalato è la resina termoplastica che viene utilizzata per fabbricare bottiglie, contenitori e recipienti ad uso alimentare, i quali costituiscono uno dei maggiori fattori di inquinamento dei nostri mari.

La mostra – il cui titolo evoca il delicato equilibrio in cui versa l’ecosistema del nostro pianeta – vuole infatti invitare il pubblico a riflettere sul rapporto tra uomo e natura e, in particolare sul tema delle problematiche ambientali, dell’inquinamento e dello spreco di risorse, proponendo modelli di comportamento differenti da quelli consumistici indotti dai mass media, suggerendone di alternativi, più responsabili e rispettosi dell’ambiente, come il riutilizzo e il riciclo.

Chiude l’esposizione una raccolta di suggestive immagini tratte dalla serie La Defense, che si riflettono sugli specchi e sulle pareti di vetro, creando immagini fantastiche di un’architettura morbida e fluttuante, che sembra evocare Gaudì.