Temporary exhibition
Widow Tintoretto. In dialogue
Palazzo Madama - Turin Museum of Ancient Art - Turin (TO)

From Friday 19.09.2025 to Monday 12.01.2026
The exhibition Widow Tintoretto. In dialogue propone un percorso serrato e coerente che accosta opere di Jacopo Tintoretto and Emilio Vedova, mettendo in luce un confronto visivo, tematico e concettuale fra due artisti veneziani protagonisti di epoche molto diverse. L’idea guida è indagare il rapporto di aspirazione, riferimento e transformation che Vedova ha intrattenuto con Tintoretto come “maestro d’elezione”. Il dialogo prende le mosse da un’opera centrale come l’Autoritratto del 1588 di Tintoretto (in prestito dal Musée du Louvre), considerato pietra miliare nel percorso artistico del maestro e fonte di identificazione poetica per generazioni di artisti.
Il percorso espositivo, allestito nell’Aula del Senato del Palazzo, sviluppa una selezione di circa cinquanta opere: le ancone dei Camerlenghi provenienti dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, opere del ciclo delle Metamorphosis delle Gallerie Estensi, disegni giovanili di Vedova del 1936 e tele dagli anni Quaranta fino agli Ottanta. Le sezioni sono pensate per mettere a confronto “omaggi” — come La crocifissione (da Tintoretto) (1947) o lo Studio da Sogno di San Marco (1956) — e opere originali di Vedova. Il momento conclusivo è affidato alla straordinaria installazione …in continuum, compenetrazione/traslati ’87/’88: oltre cento grandi tele assemblate in uno sviluppo verticale, a dialogare direttamente con i grandi teleri veneziani e a testimoniare la tensione visionaria e la continuità del confronto tra maestro e discepolo.
L’allestimento punta a far emergere le affinità nel gesto, nel rapporto con lo spazio, nella generazione della luce e nella tensione drammatica che attraversa entrambi i linguaggi. Pur operando in contesti espressivi differenti — il Rinascimento per Tintoretto, l’Informale e l’astrazione per Vedova — la mostra evidenzia come certi temi, come l’energia del segno, la compenetrazione fra figura e spazio, il percorso dell’io, siano costanti in dialogo con la memoria storica dell’arte. Il visitatore è invitato a percepire non solo una “comparazione storica”, ma una vera e propria risonanza spirituale fra epoche distanti.