Temporary exhibition
Thinking like a mountain #5
GAMeC - GALLERY OF MODERN AND CONTEMPORARY ART OF BERGAMO - Bergamo (BG)

From Saturday 4.10.2025 to Sunday 18.01.2026
Nel corso di questa quinta edizione del percorso Thinking like a mountain, la GAMeC accoglie una serie di progetti in dialogo con il paesaggio alpino, il corpo e la natura come luogo di esperienza e immaginazione. Al centro dell’allestimento campeggia Becoming Mountain, una grande installazione pittorica di Pedro Vaz, concepita dopo un cammino sulle Orobie bergamasche: un’immersione fisica nella montagna che si trasforma in stratificazioni pittoriche, sfruttando sovrapposizioni di colore, dilavature e forme fluide che evocano il gesto del paesaggio vissuto. L’opera dialoga idealmente con la storica Veduta del Pizzo della Presolana (1908) di Ermenegildo Agazzi, reinterpretata attraverso uno sguardo contemporaneo che sfida la distanza contemplativa ottocentesca.
Accanto a Vaz, si sviluppano altri interventi site-specific di artisti internazionali e nazionali:
- Bianca Bondiwith Graces for Gerosa, reinventa la chiesa romanica di Santa Maria in Montanis (Val Brembilla) proponendo sculture vuote in gesso come “gusci” interiori che evocano reminiscenze fossili e gesti collettivi;
- Gaia Fugazza, through Mother of Millions, realizza una figura-vegetale in argilla che intreccia corpo umano e rigenerazione biologica, imprimendo segni del paesaggio nella superficie della scultura;
- Agnese Galiotto, con il murale La montagna non esiste ad Almenno San Bartolomeo, propone uccelli migratori, mani e fiori come immagini di trasmissione, confine e resistenza;
- Abraham Cruzvillegas presenta un intervento relazionale nell’area industriale di Dalmine, in cui materiali di scarto dialogano con cooperazione sociale e il concetto di “autoconstrucción” applicato al territorio;
- Asunción Molinos Gordowith Crops Are Not Orphans, attiva un laboratorio partecipativo sui semi custoditi dall’Orto Botanico di Bergamo e ne restituisce un’opera visiva, esito di storie condivise e relazioni di cura.
Insieme, questi progetti compongono un panorama di pratiche che esplorano la tensione tra contemplazione e partecipazione, fra natura e soggettività, fra il gesto dell’artista e il gesto della comunità. L’esposizione invita il pubblico a «pensare la montagna» non come oggetto lontano, ma come qualcosa da vivere, attraversare, sentire e trasformare.