Bergamo e le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo

L’imponente sistema difensivo di Bergamo fa parte di un articolato progetto strategico promosso dalla Repubblica di Venezia tra il XVI e il XVII secolo. Realizzato dai migliori architetti e ingegneri militari dell’epoca, si estende per oltre 1.000 chilometri, attraversando lo Stato di Terra (oggi Lombardia e Veneto) e lo Stato di Mare (attuali Croazia e Montenegro).

A Bergamo, la cinta muraria si sviluppa per 5,3 chilometri, con un’altezza variabile tra 10,5 e quasi 22 metri. Costruita con pietre delle colline circostanti, presenta:

  • 5 porte d’accesso – procedendo in senso antiorario: Porta del Soccorso, Porta Sant’Alessandro, Porta San Giacomo, Porta Sant’Agostino e Porta San Lorenzo
  • 14 baluardi,
  • 2 depositi di polveri piriche,
  • 2 piattaforme e
  • 2 cannoniere.

Attraverso camminamenti e sortite protette, i soldati potevano raggiungere le vie di fuga alla base dei bastioni. La costruzione delle mura richiese 27 anni di lavoro, dal 1561 al 1588, con una spesa superiore al milione di ducati, equivalente oggi a circa 150 milioni di euro.

Punto occidentale dei domini veneziani, Bergamo occupava una posizione strategica per i commerci con il Canton Grigioni e l’Europa centrale, nonché per la difesa militare dal Ducato di Milano, all’epoca sotto dominio spagnolo. La costruzione delle mura comportò numerose demolizioni, tra cui:

  • la cattedrale paleocristiana dedicata a Sant’Alessandro,
  • il convento domenicano dei Santi Domenico e Stefano.

Nel 1572, l’anagrafe edilizia riporta 213 case demolite su un totale di 762. Nel 1580, le abitazioni presenti erano 445.

La fortezza veneziana non fu mai espugnata né attaccata. L’arrivo delle truppe francesi nel 1797 avvenne senza scontri, con l’apparato militare già in disuso. Nel XIX secolo, le mura vennero riconvertite ad usi civili, diventando anche belvedere sulla città bassa. Nel 1826, il prelievo di pietre per il Seminario causò il crollo parziale del baluardo di San Giovanni; nel 1908, una sezione della muraglia fu demolita per aprire via Beltrami, collegamento tra Città Alta e Castagneta.

Dal gennaio 2016, Bergamo ha assunto il ruolo di capofila per il riconoscimento UNESCO delle fortificazioni veneziane come sito seriale transnazionale. Il progetto include le cittĂ  murate di:

  • Peschiera del Garda
  • Palmanova (Italia)
  • Zara e Sebenico (Croazia)
  • Cattaro (Montenegro)

La proclamazione ufficiale da parte del Comitato per il Patrimonio Culturale Mondiale è avvenuta l’8 luglio 2017.

Progetto finanziato a valere sui fondi Legge 20 febbraio 2006, n.77

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