Nan Goldin. This Will Not End Well

Pirelli HangarBicocca ospita la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker, riunendo il più vasto corpus di slideshow mai esposto. La mostra, articolata in padiglioni architettonici progettati da Hala Wardé, si presenta come un vero e proprio villaggio visivo che accoglie i visitatori in un viaggio emozionale e immersivo. Le opere si distinguono per il loro sguardo intimo, sociale e profondamente umano, testimoniando oltre quarant’anni di produzione artistica.

Tra le opere principali spiccano The Ballad of Sexual Dependency, racconto potente e personale degli anni ‘70 e ‘80, The Other Side, dedicato agli amici trans dell’artista, e Memory Lost, discesa claustrofobica nei meandri della dipendenza. A queste si aggiungono le recenti You Never Did Anything Wrong e Stendhal Syndrome, opere del 2024 mai viste prima in Europa, che esplorano il mito, il tempo e la trasformazione personale. L’installazione Sisters, Saints, Sibyls, collocata nel monumentale spazio del Cubo, amplifica il carattere drammatico e sacro dell’opera.

La mostra si apre con una nuova installazione sonora firmata dal Soundwalk Collective, che introduce poeticamente lo spettatore al mondo di Goldin. La collaborazione con Stephan Crasneanscki e Simone Merli accompagna lo spettatore in una dimensione immersiva, tra ambientazioni acustiche tratte dai precedenti allestimenti europei.

La visione di Nan Goldin, artista iconica nata nel 1953, continua a influenzare la fotografia contemporanea, ridefinendo i paradigmi visivi di moda, arte e attivismo sociale. Fondatrice del collettivo P.A.I.N., Goldin è una voce fondamentale nella denuncia della crisi degli oppioidi e della responsabilità delle istituzioni culturali.