Home » Mostre » Julius Evola futur-dadaista (1915-1921)
Da mercoledì 15.05.2024 a domenica 2.06.2024
Julius Evola è stato uno dei protagonisti dell’avanguardia italiana del primo Novecento.
Figura poliedrica e controversa, pensatore dalla visione della civiltà tradizionalista in contrasto con il mondo moderno, democratico e materialista. La sua arte indaga una dimensione interiore e ideale in linea con le tendenze astratte europee, e per certi versi si avvicina al concetto dell’astrattismo formulato da Vasilij Kandinskij.
Fu allievo di Giacomo Balla ed esordì interpretando il linguaggio futurista in composizioni dall’accentuato dinamismo e dal cromatismo particolarmente vivace, espressioni di una visione allucinata e di forze occulte trascendentali. Dopo essersi allontanato dal movimento futurista, nel 1919 entrò in contatto con Tristan Tzara, portavoce del Dadaismo. Evola diventò il massimo rappresentante italiano di Dada e si dedicò a opere che rappresentano paesaggi interiori, ricche di riferimenti ermetici e alchemici.
Dopo aver annunciato il suo suicidio artistico nel 1922, seguì un lungo oblio conclusosi nel 1963 con la riscoperta della sua arte da parte di Enrico Crispolti e dell’editore Vanni Scheiwiller. Questo rinato interesse suscitato dalle sue opere spinse Evola a dedicarsi nuovamente alla pittura, realizzando una serie di repliche dei suoi quadri storici e altre opere psichedeliche e alchemiche.